CONCERTO di PRIMAVERA
 
   
Ensemble Sangineto

Il gruppo suona con strumenti realizzati da Michele Sangineto, già costruttore delle  arpe di  Alan Stivell e di Vincenzo Zitello, nonché organizzatore a Monza di festival di musica folk di risonanza internazionale e curatore del premio internazionale “Georges  Cochevelou” per arpisti.  
Il quartetto è intervenuto a Festival di musica  antica in Italia e all’estero: Bruges, Parigi, Lorient,
St. Charter, Londra, Budapest , Burghausen, Brandemburg, ecc.
L’Ensemble Sangineto, oltre ad essere uno straordinario insieme di musicisti, è una famiglia: Michele Sangineto , il padre, al salterio; Paola, la madre, all’arpa e al salterio; Caterina, la figlia, all’arpa, ai salteri a pizzico e ad arco e alla voce; Adriano, il figlio, all’arpa, ai salteri a pizzico, ad arco e a percussione.
Il repertorio dell’Ensemble comprende brani popolari che spaziano dal 1100 al 1700 di autori noti come Landino, Enrico VIII, Mainerio, O’Carolan  e di autori anonimi.

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Venerdì 22 aprile nella Chiesetta del Collegio della Guastalla, l’Ensemble Sangineto  ha  eseguito musiche del Medioevo, del Rinascimento e del Barocco popolare europeo.
Tra i diversi brani che abbiamo ascoltato ci piace ricordare: Romanza galiziana, The star of the county down, Ja nun ons pris, Ce fut le jour, The foggy dew, Stella spledens, Suil a ruin, Ballo di Mantua, Schiarazula Marazula. Piacevoli anche le esecuzioni di alcune
composizioni di Adriano Sangineto, in particolare il Buffone e Trinacride.

Arpe, salteri e voci hanno dato vita ad un concerto di ottima levatura tecnica ed espressiva che ha deliziato il competente pubblico intervenuto.  Ci sembra importante sottolineare l’ottima qualità ritmica e la splendida tecnica di  Adriano, la passionalità di Michele, in privilegiato rapporto con le sue “creature musicali” di corde e legno, la sobrietà e l’equilibrio timbrico determinato dal carisma delicato di Paola.  Ma lo stupore ci è stato offerto dall’animalità musicale, dall’istinto sonoro, dall’energia rabbiosa quanto fragile di Caterina. La sua voce ricorda quella di Loreena McKennitt, ma più della celebre cantante, possiede quel colore tipicamente celestiale e, nel contempo, quella sensualità tipicamente mediterranea che le permettono di avere una comunicatività assai maggiore. Tuttavia, paradossalmente, sono proprio queste qualità che potrebbero ostacolare la piena realizzazione artistica di questa giovane musicista: il talento va coltivato con lo studio costante e l’acquisizione di una tecnica sicura. Serata splendida in compagnia di musicisti a cui va la nostra gratitudine e amicizia.